Pedro Pinho, regista de "Il coltello e la risata": "Tutto è finzione, tutto è sceneggiato"

Intervista : Il suo ultimo film, uscito il 9 luglio, racconta la storia dell'immersione di un ingegnere portoghese in Guinea-Bissau. Il regista riflette sull'atmosfera delle riprese in questo paese affascinante, che tuttavia porta ancora con sé i fantasmi del colonialismo.
Intervista di Guillaume Loison
Il regista portoghese Pedro Pinho al 78° Festival di Cannes, il 18 maggio 2025, dove il suo film "La risata e il coltello" è stato presentato nella sezione Un Certain Regard. DAVE BEDROSIAN/FUTURE IMAGE/COVER IMAGES/SIPA
Per andare oltre
Pedro Pinho nega di nascondersi dietro Sergio (interpretato da Sergio Coragem), l'ingegnere portoghese che, in "La risata e il coltello", arriva in Guinea-Bissau con le migliori intenzioni: integrarsi come un viaggiatore illuminato e rispettoso nella società di questo paese africano, sempre pronto ad amare, comprendere e aiutare. Ma, dagli incontri piacevoli alle osservazioni più amare – la persistenza dell'eredità coloniale, più forte di ogni altra cosa – l'esperienza del suo eroe riecheggia spesso quella di questo regista portoghese, amante dello stile sensuale di Wong Kar-wai o dell'arte del dibattito politico cara a Robert Kramer e Alain Tanner.
Con "Le Rire et le Couteau", presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes a maggio – dove l'attrice Cleo Diara ha vinto il premio come migliore attrice – prima di arrivare nelle sale francesi il 9 luglio, Pedro Pinho ha creato uno dei film più belli dell'anno. Intervista.
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